Il radiocomando è diventato un oggetto di uso comune che utilizziamo per molti scopi ed è per questo che molto spesso lo diamo per scontato. Ci accorgiamo di quanto sia fondamentale solo quando lo perdiamo o quando non funziona.
Cerchiamo di capirne di più su questo spesso misterioso oggetto, così tanto presente nella nostra quotidianità.
Storia del radiocomando
I radiocomandi furono inventati da Nikola Tesla nel 1898. In seguito, nel 1930, Guglielmo Marconi comandò l’accensione dell’illuminazione pubblica di Sydney dalla sua nave Elettra che si trovava a Genova, introducendo quindi il concetto del comando a distanza.
L’uso dei radiocomandi per le automazioni risale agli anni 70, anni in cui i radiocomandi passarono da applicazioni in ambiti ristretti (industriali e militari) ad un utilizzo più popolare.
I primi radiocomandi erano abbastanza grandi, con frequenze generate da quarzi (tra i 26 e i 40MHz) e, a poco a poco, l’evoluzione ha portato all’introduzione di un codice generato da una fila di interruttori chiamati “dip switch” che rendevano il codice sempre uguale (codice fisso). Agli inizi le aziende produttrici di radiocomandi erano poche e ciò rendeva i telecomandi di aziende, anche concorrenti, compatibili tra di loro.
Poco per volta iniziarono ad essere visti come dispositivi molto comodi per aprire o chiudere il cancello di casa o la porta del garage.
Questa applicazione ha dato il via all’industria delle automazioni residenziali, apri-cancello, apriporta di garage, e similari; automazioni tutte giustificate dalla possibilità d’utilizzo del radiocomando.
Col tempo le tecnologie sono cambiate e migliorate, i radiocomandi si sono ridotti di dimensioni (grazie alla miniaturizzazione dei componenti) e sono diventati molto diversi gli uni dagli altri e non più compatibili.
Si è quindi iniziato a studiare il sistema “rolling code”.
Le case produttrici hanno poi cominciato a produrre sempre più telecomandi a codice variabile, che non lasciavano spazio a prodotti copiatori generici in quanto ogni casa produttrice aveva ormai cura di sviluppare un algoritmo rolling code proprietario e brevettato.
Ma vediamo ora più nel dettaglio questo aspetto.
Le tipologie di codice di trasmissione:
- CODICE FISSO: è il codice più semplice, con una lunghezza che varia da 1024 al miliardo di combinazioni. Si tratta di un codice univoco che viene trasmesso dal radiocomando e riconosciuto dalla ricevente per una determinata azione. Questo tipo di codice offre un basso livello di sicurezza, in quanto il radio comando può essere facilmente duplicato e allo stesso tempo un’alta facilità di utilizzo e manutenzione proprio grazie alla sua univocità.
- ROLLING CODE: è il codice più sicuro in quanto sfrutta una serie di codici progressivi che cambiano di volta in volta. Questo significa che il radio comando e la ricevente non comunicano ogni volta con lo stesso codice, come per il codice fisso, bensì con codici man mano diversi che seguono una determinata crittografia. Questo significa che la duplicazione del telecomando diventa complessa dal momento che, una volta utilizzato un codice, esso non è più considerato valido dalla ricevente e quindi non funziona.
Come funzionano i radiocomandi a rolling code?
Vediamo le caratteristiche e il funzionamento dei radiocomandi a codice dinamico o rolling-code.
- Normalmente, il codice si sviluppa su una combinazione di 64 bit, contro i 10 o 12 del codice fisso.
- Ad ogni trasmissione il codice cambia secondo un algoritmo matematico e non è mai lo stesso per due trasmissioni diverse.
- Solo una parte del codice (16 bit su 64) rimane sempre fissa, detta Serial Number (SN).
- I restanti bit o sono trasmessi in modo criptato, o cambiano di continuo, secondo l’algoritmo.
- L’algoritmo matematico è generato dalla parte criptata del codice, detta chiave fabbricante: nessuno, tranne il costruttore, può conoscerne la composizione.
- La terza parte detta contatore: è la parte che cambia ad ogni pressione del tasto del trasmettitore secondo una sequenza determinata dalla dall’algoritmo e dalla chiave fabbricante.
- Il ricevitore deve conoscere l’algoritmo, per essere in grado di decodificare correttamente il segnale ricevuto.
- Il ricevitore deve avere nella propria memoria tutti i serial number dei radiocomandi autorizzati nonché l’ultima posizione del contatore ricevuta di ognuno. La ricezione di un codice con serial number memorizzato ma con la stessa posizione del contatore sarà successivamente ignorata, condizione che implicherà la negazione dell’accesso all’utente.
La duplicazione dei radiocomandi rolling code
Le caratteristiche appena elencate rendono complessa la clonazione di un radiocomando.
In termini di sicurezza questo significa che:
- Ogni trasmettitore identifica ciascun utente.
- L’insieme delle regole di accesso proprie di ciascun edificio (comunitario, residenziale o di lavoro) posso essere applicate e gestite con sicurezza e maggior tranquillità di tutti gli utenti.
Come memorizzare un radiocomando
La modalità di memorizzazione di un radiocomando LIFE varia nel caso in cui si tratti di un radiocomando autocode o rolling code.
Con l’autocode è possibile copiare due radiocomandi avvicinandoli e seguendo una semplice procedura, mentre con il rolling code la duplicazione deve avvenire tramite la centrale di comando. Anche in questo caso, però, sono sufficienti pochi secondi per portare a termine la mansione in tutta semplicità.
Il passaggio attraverso la centrale di comando è assolutamente vantaggioso ed è un’ulteriore garanzia di sicurezza, in quanto necessita dell’autorizzazione del proprietario o dell’amministratore, con procedure controllabili ed altrettanto sicure.
È assolutamente importante sottolineare che, a differenza di qualsiasi altro radiocomando sul mercato, la memorizzazione attraverso la centrale DL è pressoché immediata, grazie anche ad un pulsante dedicato alla duplicazione direttamente sulla schermata principale della centrale stessa.
La semplicità di gestione e programmazione delle automazioni per cancelli, portoni e porte garage LIFE è il tratto distintivo che attraversa l’intera gamma di prodotti.
Una volta provata la differenza, non vorrete più tornare indietro!
Radiocomandi Life
La gamma di radiocomandi LIFE è molto vasta e comprende modelli per tutte le esigenze e caratteristiche sia autocode che rolling code.
In particolare, però, la grande novità in casa Life, per quanto riguarda l’ambito dei trasmettitori, è avvenuta di recente con il lancio sul mercato di LIFE Multicolor, un prodotto rivoluzionario sia per caratteristiche tecniche che per tratti distintivi estetico-formali.
Con Maxi Multicolor la durata della batteria non è più un problema: potrai utilizzare il tuo radiocomando in tutta serenità per diversi anni! Un caso veramente unico.
La sostituzione della batteria è semplice come tutto ciò che è firmato Life, in piena coerenza rispetto a quelle che sono la linea di pensiero e la filosofia aziendale.
Anche la portata è aumentata rispetto ai modelli precedenti.
Inoltre, con Maxi Multicolor LIFE ha pensato a tutta la famiglia, tutti avranno cioè il loro radiocomando personalizzato e facilmente riconoscibile grazie ai vari modelli multicolore.
Provare Maxi Multicolor è semplice, potrai utilizzarlo per applicazioni su centrali di comando LIFE o con altri sistemi: potrete controllare l’impianto di irrigazione, l’antifurto, l’illuminazione, aprire e chiudere le tapparelle e molti altri usi che semplificheranno le tue attività quotidiane. Il tutto in modo molto semplice: sarà sufficiente utilizzare una delle riceventi incluse nel kit a seconda dell’opzione scelta tra le tre proposte.
Insomma, LIFE ti offre tutti i suoi vantaggi semplicemente a portata di click.